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La cura inizia da un neo: Melanoma Day per la prevenzione

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Un piccolo neo sulla pelle può nascondere un pericolo enorme, ma se individuato in tempo, può essere trattato e curato. Questo è il potere della prevenzione contro il melanoma, uno dei tumori più aggressivi e in rapida diffusione.

Ogni anno, grazie all’iniziativa del Melanoma Day, migliaia di persone hanno la possibilità di sottoporsi a visite gratuite, aumentano la loro consapevolezza e, in molti casi, salvano la vita.

«Ho fondato l’associazione Melanoma Day in memoria di mio papà che ho perso nel 2017, esattamente il 20 marzo, il giorno dopo la festa del papà. Ho pensato a un evento perché, mi sono detto: mio papà senza le terapie sarebbe morto prima del 20 marzo. In qualche modo, quindi, la scienza e la medicina mi hanno dato una festa del papà in più con lui» racconta Gianluca Pistore, divulgatore scientifico e scrittore, presidente dell’associazione Melanoma Day.

«Ho voluto creare un evento che dia tante feste del papà e della mamma in più a tanti genitori e figli. Ho creato, così, il Melanoma Day, un evento di prevenzione, il più grande d’Italia che tra l’altro ha ispirato proprio una proposta di legge, recentemente approvata all’unanimità alla Camera, per istituire il Melanoma Day come giornata nazionale di prevenzione e sensibilizzazione sul melanoma», prosegue Pistore.

Melanoma: caratteristiche, fattori di rischio

Il melanoma è un tumore cutaneo molto aggressivo. Si differenzia dagli altri perché origina dai melanociti. Queste ultime sono quelle che danno il pigmento brunastro.

Gianluca Pistore, divulgatore scientifico e scrittore, presidente dell’associazione Melanoma Day

«I melanociti sono cellule della pelle che possono impazzire e dare origine a dei tumori chiamati, appunto, melanomi. È importante sottolineare che, in realtà, questi melanociti non sono solo sulla pelle, ma anche in altre zone dove non ce li aspetteremmo. Per esempio nel fondo dell’occhio, nei genitali o nella parete che riveste organi interni dell’apparato digerente. Per fortuna sono dei melanomi più rari rispetto a quello cutaneo – spiega Pistore -. Il melanoma è molto aggressivo, però diciamo anche la parte buona: è molto semplice da prevenire e quindi la prevenzione può fare veramente la differenza».

I principali fattori di rischio sono legati a predisposizioni genetiche e comportamenti ambientali. Chi ha una storia familiare di melanoma o una carnagione molto chiara, lentiggini, tanti nei, ad esempio, ha una probabilità maggiore di sviluppare questa patologia. «Abbiamo fattori di rischio sui quali non possiamo fare molto, per esempio la nostra genetica. Sono caratteristiche che ci dicono che abbiamo un aumentato rischio di avere un melanoma, ma non è una certezza di svilupparlo durante la vita. C’è poi una parte invece sulla quale possiamo agire e fare la differenza». Rientrano l’esposizione intensa e non protetta ai raggi solari, specialmente durante l’infanzia, e l’uso di lettini abbronzanti.

Riconoscere un neo sospetto

Inizialmente asintomatico, il melanoma può manifestarsi e crescere senza causare dolore o fastidio. Questo aspetto lo rende particolarmente insidioso. È quindi, fondamentale non trascurare la pelle e prestare attenzione ai segnali come cambiamenti che riguardano i nei o la pelle.

«In alcuni casi può sanguinare, possiamo vederlo crescere molto velocemente. In altri, possiamo, per esempio, osservare un neo che cambia colore, aspetto, che ha delle caratteristiche evolutive particolari. Dobbiamo però tenere presente che il melanoma in tre casi su quattro insorge su cute sana. Non è, quindi, un neo che cambia. È, invece, una nuova lesione che nasce e dobbiamo tenere conto della regola dell’A,B,C,D,E», spiega Pistore.

La regola suggerisce di osservare eventuali asimmetrie nella lesione, bordi irregolari, la presenza di più colori sulla lesione, le sue dimensioni, specialmente se si superano i 6mm, e l’evoluzione di una lesione recentemente comparsa. «Sono lesioni che dobbiamo far controllare, ma non vuol dire che dobbiamo spaventarci, entrare nel panico e pensare che sicuramente è successo qualcosa. Dobbiamo però farle vedere a un dermatologo», avverte Pistore.

Esistono due tipi di prevenzione. Una primaria e una secondaria. Nel primo caso si parla di ridurre il rischio di sviluppare la malattia. Nella secondaria, rientra, invece, la diagnosi precoce. «Siccome c’è una parte di rischio che non possiamo eliminare, con una visita dermatologica, per nulla invasiva, perchè si appoggia sopra alla lesione una specie di lente di ingrandimento e basta, è possibile, eventualmente, avere una diagnosi precoce che è associata alla migliore prognosi in caso di melanoma».

La prevenzione è un atto di cura per se stessi

Fino a qualche tempo fa, «il melanoma era considerato una condanna a morte per via dei tassi di sopravvivenza, nei casi metastatici, ridotti a delle percentuali bassissime. Con l’avvento delle terapie target, dell’immunoterapia, questa situazione è totalmente cambiata, ma c’è ancora molto da fare. Una nuova speranza sono i vaccini a mRNA. Ci sono studi, ancora non conclusi, non definitivi, che però fanno veramente ben sperare per tutte le terapie. Nel caso del melanoma è, però, meglio non arrivare in fase di terapia ma fare prevenzione».

La prevenzione è un grande modo di prendersi cura di se stessi e attuare uno stile di vita sano deve diventare qualcosa che va di moda. «Il benessere può andare di moda tanto quanto il divertimento, perché noi potremmo divertirci ed essere sani, ad avere una vita possibilmente in salute».

Nel mese di maggio si sono tenuti diversi incontri a tema melanoma, tra cui una conferenza alla Camera dei Deputati, il Congresso Melanoma Day e una giornata di screening gratuiti, a testimonianza dell’intensa attività e dell’impegno costante dell’associazione.

«Gli obiettivi di questi incontri sono sempre gli stessi: informare le persone su come possiamo fare la prevenzione del melanoma, su quali sono le cose che possono veramente cambiarci la vita e poi donare tanti screening dermatologici gratuiti -. conclude Pistore – In ogni Melanoma Day, facciamo centinaia e centinaia di visite dermatologiche gratuite durante le quali troviamo veramente tante lesioni da togliere. Abbiamo storie di diagnosi precoci che siamo riusciti a ottenere e sono storie di mamme e di papà che hanno avuto feste dei genitori in più con i loro figli».

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