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Chirurgia del volto: l’importanza della formazione medica

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Nel vasto campo della chirurgia, la formazione medica riveste un ruolo cruciale, specialmente quando si tratta di interventi delicati sulla parte più visibile e riconoscibile del corpo umano: il volto. Emanuele Zavattero, rinomato chirurgo maxillo-facciale e coordinatore scientifico del 2° Corso di Dissezione Chirurgica del Volto a Torino, racconta le sfide e le innovazioni in questo settore, in occasione dell’evento in programma il 18 e 19 gennaio 2024.

Le novità della seconda edizione

Dottor Emanuele Zavattero, chirurgo maxillo-facciale presso l’Azienda Ospedaliera Città della Salute e della Scienza di Torino, il presidio delle Molinette, l’Ospedale Regina Margherita e il CTO

Il dottor Zavattero ha spiegato che, pur mantenendo la struttura dell’anno precedente, l’innovazione di quest’anno è la creazione di un network tra i partecipanti. «Questo collegamento tra diverse specialità permette la condivisione di esperienze e casi clinici, essenziale per migliorare i risultati e favorire la collaborazione tra chirurghi plastici, maxillofacciali e otorinolaringoiatri».

La prima giornata è dedicata alla mascella e alla blefaroplastica (la rimozione di pelle e grasso in eccesso dalle palpebre) superiore e inferiore. La seconda, invece, è concentrata sul lifting cervico facciale, sugli zigomi e sul mento.

La peculiarità di questo corso è infatti l’unione di diverse specialità chirurgiche, come chirurgia plastica che opera nello specifico sui tessuti molli e maxillo facciale che invece interviene sulle parti ossee. Il dottor Zavattero ha enfatizzato come l’integrazione di competenze diverse permetta di ottenere risultati superiori nel trattamento dei pazienti, considerando la loro anatomia complessa e unica.

Le sfide nella chirurgia del volto

Torino si pone come eccellenza in questo settore offrendo la possibilità di lavorare su preparati anatomici fresh frozen, un passo cruciale per simulare al meglio un intervento chirurgico reale. «Potersi esercitare su cadaveri è un fattore di elevata importanza per questa pratica e la preferenza rispetto alle alternative tecnologiche, è perché rappresenta l’esperienza più vicina alla sala operatoria».

Zavattero ha affrontato la tematica delle sfide specifiche che comporta la chirurgia del volto, comprese le difficoltà nell’operare su tessuti diversi e l’utilizzo di strumenti specifici. «Nel volto, la chirurgia minimamente invasiva è un elemento chiave, obbligando ad accessi piccoli e a competenze avanzate sia tecniche che tecnologiche».

Il futuro della chirurgia del volto

Quando si è discusso del futuro, il dottor Zavattero ha evidenziato la sinergia tra studio, simulazione e tecnologia. «Nonostante l’avanzamento tecnologico, l’istruzione tradizionale, e la presenza di un istruttore esperto, rimane fondamentale – ha concluso Zavattero – In futuro nel corso dei prossimi decenni le innovazioni tecnologiche continueranno a migliorare la pratica chirurgica. La formazione continua e la collaborazione interdisciplinare forniranno ai pazienti i migliori risultati possibili»

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