Medici Chirurghi
Addominoplastica: un nuovo corpo
Published
1 anno agoon
By
Redazione«Esistono una serie di strumenti da utilizzare nel post-operatorio che aiutano a ridurre le complicanze dell’addominoplastica».
Il dottor Francesco Russo, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica a Milano, spiega come l’addominoplastica possa essere un intervento che produce risultati in tempi brevi e aiuti a rimodellare le linee del corpo.
Ridisegnare il corpo

«Con l’intervento di addominoplastica si asporta la cute in eccesso dalla regione addominale» spiega il dottore. Questo intervento si rivolge a pazienti ex obesi che hanno avuto un dimagrimento massivo e presentano un eccesso cutaneo nella regione addominale. É adatta anche per le donne che, a seguito di una gravidanza, presentano la diastasi dei muscoli retti addominali.
«Il risultato dell’operazione è immediato – continua Russo – già il giorno successivo all’intervento il paziente è in grado di apprezzare una notevole differenza con la situazione pre-operatoria». Il risultato definitivo si ha nel corso del tempo: «Dopo l’operazione può verificarsi un’edema o del gonfiore, effetti che sono destinati a risolversi nel corso di alcune settimane».
Le complicanze che si possono verificare, dopo o durante l’intervento, sono di due tipi: immediate o tardive. «Le prime sono rare – chiarisce il chirurgo – e sono dovute a un’emorragia post-operatoria risolvibile con un intervento tempestivo di emostasi effettuato in sala operatoria». Le possibili complicanze tardive, invece, si verificano alcune settimane dopo l’operazione e possono essere: sieroma, deiscenze o secrezioni. Precisa il chirurgo: «Se il paziente rispetta in modo rigoroso le raccomandazioni fornite dal medico, si riducono in termini percentuali».
L’evoluzione dell’addominoplastica
«L’addominoplastica ha una storia lunga nella chirurgia estetica e nel rimodellamento corporeo – ripercorre Russo – è uno dei primi interventi messo a punto. I colleghi brasiliani sono stati dei pionieri». In seguito c’è stata un’evoluzione dal punto di vista dell’incisione. Inizialmente veniva eseguita seguendo le linee del bikini sgambato. «Ora l’intervento si è notevolmente modificato – prosegue Russo – e si prediligono le incisioni in basso, per poter rimodellare anche la regione pubica».
Al giorno d’oggi le tecniche associate all’addominoplastica, (ad esempio la liposuzione) sono sempre più sicure. Permettono di ridurre al minimo le complicanze, e garantiscono al paziente una ripresa più veloce e una mobilizzazione precoce. La dimissione dopo l’intervento avviene nell’arco di uno o due giorni e per almeno un mese o un mese e mezzo è opportuno indossare una guaina compressiva.
«Le attività quotidiane possono essere riprese dopo tre settimane, l’attività fisica dolce dopo due mesi e l’attività sportiva intensa non prima di sei mesi» conclude Russo.
You may like
-
Grasso anomalo sulle gambe: potrebbe essere lipedema
-
4° Congresso Nazionale Diastasi dei muscoli retti addominali
-
Chirurgia laparoscopica, dalle tecniche tradizionali alla robotica
-
La Rete Oncologica e il manifesto contro il dolore
-
Cento anni di Medicina Aeronautica in Italia
-
Biganzoli, il paziente al centro della cura


Fai una domanda agli specialisti


Grasso anomalo sulle gambe: potrebbe essere lipedema

4° Congresso Nazionale Diastasi dei muscoli retti addominali

Blefaroplastica: lo sguardo della giovinezza

6° Congresso AICPEO

Affrontare la ginecomastia. Dal disagio psicologico alla rinascita

Tumore alla prostata: le insidie di una piccola ghiandola. Appuntamento con la prevenzione

Finalmente Mammella! 2023

Il volto e la chirurgia estetica: una conversazione con il professor Alessandro Gualdi

V Congresso Nazionale SIUEC

Un “Baffo” contro i tumori maschili

Advanced Breast Plastic Surgery: il corso interattivo AICPE

Chirurgia laparoscopica, dalle tecniche tradizionali alla robotica

Pagaiare per la salute: i benefici del canottaggio per le donne operate di carcinoma mammario

La Rete Oncologica e il manifesto contro il dolore

Cento anni di Medicina Aeronautica in Italia

Infermieri oncologici in senologia: l’evoluzione della cura

Biganzoli, il paziente al centro della cura

Nava, oncoplastica conservativa e tumore della mammella

AIS- Attualità in Senologia

Ereditarietà nel tumore alla mammella. Quanto è determinante? Il parere dell’oncologo Nicola Rocco

DayScar: il protocollo di trattamento delle cicatrici entra in un’app per dispositivi mobili

Senonetwork Italia, Cataliotti e il tumore al seno

Sciamanna, i diritti dei malati oncologici

Infermieri oncologici in senologia: l’evoluzione della cura

Calabrese, l’importanza della radiologia nella prevenzione

Nava, oncoplastica conservativa e tumore della mammella

Biganzoli, il paziente al centro della cura

Pagaiare per la salute: i benefici del canottaggio per le donne operate di carcinoma mammario

Chirurgia laparoscopica, dalle tecniche tradizionali alla robotica

Un “Baffo” contro i tumori maschili

La Rete Oncologica e il manifesto contro il dolore

Cento anni di Medicina Aeronautica in Italia

Il volto e la chirurgia estetica: una conversazione con il professor Alessandro Gualdi

Affrontare la ginecomastia. Dal disagio psicologico alla rinascita

Blefaroplastica: lo sguardo della giovinezza

71° congresso SICPRE

AIS- Attualità in Senologia
