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Medici Chirurghi

Un viaggio nel ruolo cruciale dell’anatomopatologo

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Formulare diagnosi di malattia attraverso l’esame dei tessuti. Quello dell’anatomopatologo è un ruolo chiave in campo oncologico. L’anatomia patologica analizza le alterazioni macroscopiche e microscopiche che colpiscono i tessuti dell’organismo umano, causate dai processi morbosi negli organi. A spiegare questa complessa branca della medicina è la dottoressa Francesca Pietribiasi, laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in anatomia patologica, direttrice della Struttura Complessa di Anatomia Patologica presso l’ASL di Torino 5, Regione Piemonte che racconta il suo percorso professionale e il ruolo fondamentale che ricopre nella gestione delle patologie mammarie. Un’introduzione al mondo della senologia, un campo cruciale per la diagnosi e il trattamento dei tumori. 

Un percorso di passione e impegno

Francesca Pietribiasi, laureata in Medicina e Chirurgia e specializzata in anatomia patologica, direttrice della Struttura Complessa di Anatomia Patologica presso l’ASL di Torino 5, Regione Piemonte

La dottoressa Pietribiasi ha iniziato la sua carriera molti anni fa, collaborando con illustri esperti nel campo della patologia mammaria, tra cui il professor Bussolati e la professoressa Sappino: «Mi hanno subito trasmesso la loro passione, il loro interesse per la patologia mammaria che è tuttora il mio principale campo di studio e di approfondimento nell’ambito della mia Asl», esordisce Pietribiasi. Questa esperienza ha trasformato infatti la sua passione in una dedizione professionale, portandola a diventare direttrice di Struttura Complessa di Anatomia Patologica dell’ASLTO5. L’anatomopatologo svolge un ruolo chiave all’interno del team multidisciplinare che si occupa di patologia mammaria. In collaborazione con chirurghi, radiologi e oncologi, spiega Pietribiasi «l’anatomopatologo contribuisce alla diagnosi delle lesioni mammarie, fornendo informazioni essenziali per la definizione del percorso terapeutico».

Dal Prelievo alla Diagnosi

La dottoressa entra nel merito del processo dettagliato di diagnosi che inizia con il prelievo di tessuti sospetti attraverso biopsie. «Questi campioni vengono sottoposti a una serie di passaggi chiamati processazione – descrive Pietribiasi – culminando nella formulazione di una diagnosi precisa da parte dell’anatomopatologo». Oltre a determinare la natura benigna o maligna della lesione, «oggi l’anatomopatologo fornisce informazioni dettagliate come il grado di invasività e altri fattori prognostici predittivi»Il referto istopatologico diventa una guida terapeutica, influenzando le decisioni sul trattamento adiuvante. La dottoressa sottolinea che «è molto importante che tutti i patologi scrivano un referto che sia completo, riproducibile e soprattutto confrontabile». Una necessità per garantire la qualità delle informazioni fornite e soprattutto per permettere a diversi team medici la migliore e univoca interpretazione. La completezza del referto da parte del patologo è determinante, ad esempio come nel caso dei test genomici, per evitare chemioterapie inopportune, in pazienti che non hanno un rischio di recidiva con la sola ormonoterapia.

Prospettive future per l’anatomopatologo

La medicina si evolve costantemente, e la senologia non fa eccezione. La dottoressa Pietribiasi condivide alcune delle ultime novità nel campo, tra cui la crescente importanza della chemioterapia neoadiuvante, il ruolo del microambiente tumorale e i progressi nell’analisi genetica con test multi-genici. «Sicuramente in futuro ci verranno, già un po’ succede, in aiuto anche dei sistemi di intelligenza artificiale, di analisi di immagine, ma per lo più la valutazione resta morfologica».

L’impegno in SenoNetwork

La dottoressa ha un ruolo attivo in SenoNetwork Italia, il Network dei Centri Italiani di Senologia, contribuendo al coordinamento regionale per il Piemonte e la Valle d’Aosta. Ha lavorato per incentivare la partecipazione dei centri di senologia e migliorare la qualità delle diagnosi attraverso controlli regolari.

«Stiamo lavorando per spingere i centri di senologia a partecipare a controlli di qualità dell’attività – conclude Pietribiasi ricordando l’obiettivo del convegno “Attualità in Senologia, che si è tenuto ad ottobre – Queste iniziative sono l’occasione per approfondire ulteriormente le conoscenze e discutere degli sviluppi più recenti nel campo».

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