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Pillole di Revée

Cicatrici: come possono essere trattate?

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Le cicatrici sono il risultato naturale del processo di guarigione del corpo dopo un trauma. Trattarle non è sempre facile, ecco perchè nasce l’app DayScar. L’applicazione è nata dall’idea del Dottor Alberto Pau, medico specializzando in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica all’Università Politecnica delle Marche, che ha fornito il supporto scientifico con la supervisione del Professor Giovanni Di Benedetto, Direttore della Scuola di Specializzazione del medesimo Ateneo. 

«L’app DayScar nasce con l’intento di creare un metodo educativo, facilmente utilizzabile dal paziente che presenta una cicatrice chirurgica. Grazie a un supporto interattivo integrato in un’app che prende per mano il paziente guidandolo nel protocollo indicato dal chirurgo», spiega Pau.

Dottor Alberto Pau, medico specializzando in Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica all’Università Politecnica delle Marche

Le cicatrici possono avere un impatto significativo sulla qualità della vita di una persona. Non solo dal punto di vista estetico, ma anche per quanto riguarda la funzionalità e il benessere psicologico. Trattare le cicatrici per una guarigione ottimale è fondamentale nel percorso di recupero dopo un trauma o un intervento chirurgico. Tuttavia è una fase che richiede impegno costante da parte del paziente nell’eseguire i massaggi e le pratiche consigliate dai medici. 

Una disattenzione frequente si manifesta quando ci si espone al sole, in particolar modo se si tratta di cicatrici.

«Il tessuto cicatriziale è vulnerabile ai raggi UV e un’esposizione eccessiva senza le adeguate protezioni può provocare ustioni solari e un’iperpigmentazione spesso permanente», spiega il medico. 

Il trattamento corretto delle cicatrici

Le cicatrici possono seguire un percorso di guarigione fisiologico o evolvere in condizioni patologiche diventando atrofiche, ipertrofiche o cheloidee.

Ci sono diverse strategie di trattamento. Ognuna delle quali con una serie di pro e di contro: da quelle chirurgiche e farmacologiche a quelle fisiche, come la crioterapia, laserterapia, massoterapia e molte altre. 

La combinazione dei massaggi, presente sull’App DayScar, è stata pensata per creare sequenze di intensità dal I° al III° mese, per poi decadere drasticamente e riprendere al IV° mese a bassa intensità e salire fino al VI° e ultimo mese. Il protocollo segue il cosiddetto concetto di Z che racchiude l’andamento dell’intensità di massaggio. 

«Il protocollo pensato per l’applicazione prevede specifiche tecniche e modalità di massaggio – descrive Pau-. È totalmente sperimentale. Prevede una durata di 6 mesi di trattamento con sequenze di massaggio che vanno ripetute 2 volte al giorno per 6 minuti, composte da 6 tipi di massaggio in base all’intensità di esecuzione: leggera (effleurage), intermedia (frizione) ed elevata (petrissage)».

Oltre alla frequenza e all’intensità dei massaggi, si tiene conto anche della direzione in cui vengono eseguiti. «Si può procedere parallelamente, perpendicolarmente, ad andamento lineare, circolare o a zig-zag». 

Vantaggi e risultati attesi

DayScar ha numerosi vantaggi per i pazienti perché è uno strumento flessibile, senza che sia percepito come una prescrizione: «Nella sezione “cicatrice” vengono fornite informazioni utili, curiosità, suggerimenti e FAQ – continua Pau -.“Progressi” è invece la sezione in cui i pazienti possono monitorare il loro stato durante i 6 mesi di trattamento».

La creazione dell’App, come spiega Pau, non ha solo uno scopo immediato per il trattamento delle cicatrici, ma soprattutto di ricerca scientifica. Parallelamente alla promozione dell’applicazione digitale è stato avviato uno studio comparativo. Questo coinvolge tre gruppi di pazienti con cicatrici post-chirurgiche: «Chi utilizza il protocollo digitale tramite l’app DayScar, chi segue il protocollo cartaceo e chi non utilizzerà alcun protocollo – racconta Pau – I risultati ottenuti saranno confrontati mediante l’utilizzo di scale di valutazione soggettive oltre a metodi oggettivi. Gli obiettivi principali sono valutare il ruolo e l’efficacia del protocollo digitale rispetto agli altri due. L’ipotesi è che con DayScar apporti miglioramenti significativi nel dolore, nel prurito, nonché a miglioramenti nelle caratteristiche della cicatrice».

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