Connect with us

Medici Chirurghi

Fisioterapia: una disciplina ad ampio raggio

Published

on

fisioterapia

La fisioterapia è un ambito molto ampio che può intervenire su più fronti. Dall’ortopedia e senologia alla linfologia e neurologia.

La dottoressa Chiara Bertocco, fisioterapista specializzata in linfologia, riabilitazione senologica e Aqua Lymphatic Therapist, tratta prevalentemente la riabilitazione senologica, linfologica e del tessuto adiposo. 

Dottoressa Chiara Bertocco, fisioterapista specializzata in linfologia, riabilitazione senologica e Aqua Lymphatic Therapist

La fisioterapia è importante per le donne colpite da linfedema. Quest’ultima è una complicanza molto comune che colpisce le donne, soprattutto quelle operate di tumore al seno, ma anche di tumori di carattere ginecologico e melanomi.

Il linfedema, ovvero un cronico accumulo di liquidi a livello interstiziale, è ancora oggi una conseguenza permanente di alcuni interventi di chirurgia oncologica per l’asportazione di uno o più linfonodi. 

«Il linfedema è un gonfiore anomalo che avviene dopo operazioni sui vasi linfatici o perché vengono tolti dei linfonodi – spiega Bertocco -. Tramite la fisioterapia, abbiamo una riabilitazione dell’arto o degli arti con delle manualità, con la terapia di tipo compressivo, con l’esercizio fisico, con la corretta alimentazione, con il movimento. Sono quindi molteplici gli aspetti che vanno a interagire tra loro per garantire un tenore di vita e una qualità di vita migliore del paziente».

Fisioterapia e tumore

La figura del fisioterapista è cruciale per le donne che hanno subito un intervento di tumore al seno. Il suo ruolo non si limita alla riabilitazione dopo l’impianto di eventuali protesi o alla cura di cicatrici, ma entra in gioco soprattutto nell’educare il paziente circa possibili complicanze future.

«Le donne operate di tumore al seno presentano una menomazione importante. Il trattamento della cicatrice è il primo degli elementi da trattare e su cui il fisioterapista si concentrerà in modo attivo, insegnando anche al paziente come gestirla in autonomia – continua Bertocco –. Successivamente c’è la parte di riabilitazione della spalla, dei movimenti, della forza muscolare e della ripresa delle abitudini quotidiane. Se viene impiantata una protesi o all’inizio un espansore, è necessario immobilizzarlo, adeguare i tessuti a ricevere un corpo estraneo che permarrà nel corpo della donna». 

Il trattamento delle cicatrici

Il trattamento delle cicatrici dev’essere eseguito nel modo corretto per evitare tensioni anche ai tessuti sottostanti della pelle. «La cicatrice è un tessuto nuovo che la pelle crea per chiudere una ferita ed è diverso rispetto al tessuto della pelle normale. Se non viene trattata, rischia di diventare un corpo duro, chiamato “cheloide”. Se le fibre del tessuto non sono ben organizzate, vanno a creare tensioni ai tessuti sottostanti. Questo tipo di lavoro è svolto manualmente e con l’ausilio, ad esempio, di creme e prodotti a base siliconica» conclude Bertocco.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Copyright © 2022 Revée News. Periodico di informazione sul mondo Chirurgia e del Benessere | Registrazione Tribunale di Torino n. 21 il 17/10/2023 |
Direttore responsabile Debora Pasero | Edito da REVEE SRL - corso Quintino Sella, 131 - Torino C.F. 10818580010