Connect with us

Medici Chirurghi

Ricostruzione mammaria: un percorso su misura per donna

Published

on

Quando si parla di ricostruzione mammaria non si può parlare di un percorso univoco per tutte le pazienti. Negli ultimi anni, la chirurgia ha compiuto progressi straordinari, offrendo a ogni donna la possibilità di ritrovare la propria immagine e il proprio equilibrio. 

Lo studio sulla ricostruzione mammaria avviene su misura, con tecniche personalizzate che tengono conto delle caratteristiche fisiche, delle esigenze e dei desideri di ogni paziente. Un percorso pensato per restituire non solo la forma, ma anche la fiducia e la serenità.

«Ci sono tre caratteristiche principali a mio avviso che vanno tenute in considerazione quando pianifichiamo un intervento ricostruttivo – spiega la dottoressa Diletta Maria Pierazzi, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica da circa due anni, e collaboratrice con la Breast Unit dell’Ospedale San Donato di Arezzo – Le peculiarità del tumore, quindi la sua grandezza, la sua istologia e anche la localizzazione della ghiandola mammaria. I tratti distintivi, anatomici e fisici, della paziente, quindi come si presenta da un punto di vista mammario, la qualità dei suoi tessuti. Un altro parametro molto importante è il desiderio della paziente, quindi parlarle e spiegarle le varie opzioni ricostruttive e anche, per quanto possibile, poter decidere con lei il tipo di intervento ricostruttivo più adatto», La dottoressa sottolinea l’importanza di un team multidisciplinare, con il quale poter parlare del caso di ogni paziente e quindi pianificare l’intervento più corretto con tutti gli altri specialisti della Breast Unit, in primis il chirurgo senologo, ma anche l’oncologo radioterapista, un patologo, un radiologo. «Fondamentale per noi chirurghi plastici è, infatti, sapere anche l’eventuale percorso di trattamento oncologico e radioterapico a cui dovrà semmai sottoporsi la paziente», afferma Pierazzi.

Tecniche innovative che cambiano la vita

ricostruzione mammaria - pierazzi
dottoressa Diletta Maria Pirazzi, specialista in chirurgia plastica, ricostruttiva ed estetica da circa due anni, e collaboratrice con la Breast Unit dell’Ospedale San Donato di Arezzo

Gli interventi su cui si può eseguire una ricostruzione mammaria sono principalmente due: conservativi e non. Nei primi, si mantiene una parte della ghiandola mammaria mentre nei secondi, viene completamente asportata.

«In caso di interventi conservativi, come le quadrantectomie, il chirurgo plastico può rimodellare il parenchima mammario residuo, oppure allestire dei lembi locali per colmare il volume perso durante l’asportazione della lesione. Quando, invece, siamo di fronte a interventi di mastectomia in cui si asporta completamente la ghiandola mammaria, possiamo ricostruire avvalendoci di dispositivi protesici o, lo step prima, l’espansore, oppure la ricostruzione autologa, quindi sfruttando i tessuti propri della paziente per andare a ricostruire la mammella», racconta Pierazzi.

Esistono anche «ricostruzioni ibride che a volte eseguo, quindi associando sia la ricostruzione autologa sia eterologa, andando a ricostruire con protesi e poi associando un intervento di lipofilling, quindi un trasferimento di tessuto adiposo per, semmai, regolarizzare il profilo protesico», continua la dottoressa.

Instaurare un dialogo che permetta di comprendere i reali desideri di ogni paziente è molto importante, senza che sia l’età a determinare la scelta di eseguire o meno la ricostruzione. Afferma Pierazzi: «non c’è età per la ricostruzione mammaria. Ho avuto molti casi qui in ambulatorio, in ospedale, di pazienti non più giovani, ma che mi hanno espresso un desiderio molto forte di essere ricostruite».

Le fasi di ricostruzione

La ricostruzione può essere immediata o differita. L’intervento immediato avviene contestualmente alla mastectomia, mentre quello differito si programma in un secondo momento. «È auspicabile, a mio avviso, eseguire una ricostruzione mammaria immediata, protesica, quindi una ricostruzione eterologa o autologa. Questo perché ha innumerevoli vantaggi per la paziente sia da un punto di vista estetico, funzionale, ma anche psicologico perché la paziente comunque esce dall’ospedale che è già ricostruita, ha già quindi fatto uno step ricostruttivo importante e quasi definitivo», chiarisce la dottoressa.

Nei mesi successivi, possono essere effettuati interventi aggiuntivi di lipofilling per correggere eventuali irregolarità e diminuire un po’ una sintomatologia dolorosa che si può presentare in alcune aree sottoposte a intervento demolitivo e ricostruttivo, così come la ricostruzione del complesso areola-capezzolo se asportato.

Protesi: si, no e quando?

La ricostruzione con protesi è la più utilizzata, sia in Italia sia all’estero. Le protesi attuali sono dispositivi molto sicuri e offrono risultati estetici buoni con tempi chirurgici ridotti e ricoveri brevi. Tuttavia, sono corpi estranei e come tali possono comportare alcuni problemi sia a breve sia a lungo termine. «Fondamentale è il controllo delle pazienti: visite in ambulatorio e controlli diagnostici radiologici. In questo modo è possibile poter intercettare qualsiasi minima complicanza o problema relativo ai dispositivi protesici impiantati». 


La ricostruzione autologa utilizza, invece, i tessuti della paziente, spesso con lembi addominali, garantendo un risultato più naturale, stabile e duraturo, ma richiede tempi operatori più lunghi e una ripresa post-operatoria più impegnativa. «Entrambe le ricostruzioni hanno vantaggi e svantaggi. Bisogna pianificare la giusta ricostruzione per ogni paziente, analizzando bene i vantaggi e gli svantaggi di ogni tipologia», conclude Pierazzi.

Click to comment

Leave a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Copyright © 2022 Revée News. Periodico di informazione sul mondo Chirurgia e del Benessere | Registrazione Tribunale di Torino n. 21 il 17/10/2023 |
Direttore responsabile Debora Pasero | Edito da REVEE SRL - corso Quintino Sella, 131 - Torino C.F. 10818580010
Design by Scoprinetwork srl